Nelle scorse settimane abbiamo parlato della necessità che gli autovelox siano tarati periodicamente per garantire l’efficienza del loro funzionamento.
Questo principio vale anche per gli etilometri, con i quali sono eseguiti gli alcoltest sugli automobilisti.
Un’interessante ordinanza della Corte di Cassazione del 24 gennaio scorso si è occupata del ricorso proposto da un cittadino romano contro un verbale che gli era stato elevato per guida sotto l’influenza dell’alcol.
Nei precedenti due gradi di giudizio l’automobilista era risultato soccombente; la Cassazione ha invece ribaltato la decisione.
La Corte ha dapprima ricordato le omologazioni e le verifiche periodiche alle quali sono soggetti gli etilometri prima di essere utilizzati e poi ha richiamato una sentenza della Corte Costituzionale, emessa in materia di autovelox, ma il cui principio si può estendere anche agli etilometri, secondo cui tutte le apparecchiature impiegate nell’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità devono essere sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura.
Ebbene, partendo da queste premesse la Cassazione ha affermato che:
- “il verbale di accertamento deve contenere […] l’attestazione dei dati relativi allo svolgimento dei suddetti adempimenti [omologazione, tarature periodiche ecc.] in modo tale da garantire la controllabilità della legittimità della complessiva operazione di accertamento”
- l’onere della prova del corretto svolgimento di tali adempimenti “non può che competere all’opposta Pubblica Amministrazione”.
In conclusione, dunque, nei verbali di accertamento (o quanto meno nei giudizi di opposizione a tali verbali), la P.A. ha l’obbligo di indicare se, come e quando gli apparecchi utilizzati siano stati omologati e tarati.
In mancanza di tale prova il verbale è nullo.
Naturalmente, il senso di questo orientamento giurisprudenziale e di questo stesso articolo non è quello di “salvare” chi guida sotto l’effetto dell’alcol, ma di garantire invece la correttezza dell’operato della P.A. e di evitare che chi non abbia superato i tassi alcolemici sia ingiustamente sanzionato a causa del malfunzionamento dell’etilometro.
Avv. Mauro Sbaraglia