Per acquisire la qualità di erede non basta presentare la denuncia di successione, occorre accettare l’eredità.
Questo è quanto affermato dalla Corte di Cassazione, con l’ordinanza n.30761/22.
La vicenda traeva origine dalla notifica da parte dell’Agenzia delle Entrate di un avviso di accertamento per il mancato pagamento del bollo auto. Dal momento che l’intestatario dell’autovettura era deceduto, l’avviso era stato notificato alla moglie ed al figlio, i quali avevano però presentato ricorso, sostenendo di non essere eredi.
Come detto, la Corte di Cassazione ha accolto il loro ricorso.
Infatti, nell’ordinanza si legge che “spetta a colui che agisca in giudizio nei confronti del preteso erede per debiti del de cuius, l’onere di provare, in applicazione del principio generale contenuto nell’art. 2697 c.c., l’assunzione da parte del convenuto della qualità di erede, qualità che non può desumersi dalla mera chiamata all’eredità, non essendo prevista alcuna presunzione in tal senso, ma consegue solo all’accettazione dell’eredità, espressa o tacita…”.
Né, come detto, assume rilievo la denuncia di successione, in quanto “neppure l’assunzione della qualità di erede può desumersi dalla mera chiamata all’eredità, né dalla denuncia di successione, che ha valore di atto di natura meramente fiscale, ma consegue solo all’accettazione dell’eredità, espressa o tacita”.
Poiché l’Agenzia delle Entrate non ha fornito la prova dell’accettazione dell’eredità, il ricorso, come detto, è stato accolto.
Avv. Mauro Sbaraglia
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