I marciapiedi sono spesso costellati di buche e avvallamenti, che rendono difficile e talvolta pericoloso, soprattutto per chi non è più molto giovane, il loro utilizzo.
Tuttavia, se da un lato c’è un’evidente responsabilità dei Comuni, che troppo spesso non curano adeguatamente la manutenzione, dall’altro lato è bene ricordare che c’è anche il dovere di noi cittadini di prestare attenzione a dove mettiamo i piedi.
Nei giorni scorsi, la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n.16034/23, ha, ad esempio, respinto la richiesta di risarcimento danni formulata da una donna contro il Comune di Roma.
La signora aveva fatto causa, “asserendo di essere caduta rovinosamente a terra a causa di un avvallamento asseritamente provocato dal cedimento dell’asfalto dovuto ad uno scavo per interramento di tubature o al passaggio di un mezzo pesante, attesa la presenza in loco dell’impronta di uno pneumatico”.
Come detto, però, la domanda è stata rigettata (come del resto era già avvenuto sia in primo, sia in secondo grado).
La Cassazione ha infatti affermato che l’avvallamento era di notevoli dimensioni e perfettamente visibile (dall’ordinanza, sembra di capire che la caduta sia avvenuta di giorno) e che pertanto la responsabilità dell’accaduto sia della signora, che non ha prestato la necessaria attenzione: “in altri termini, la caduta non è stata cagionata dalla cosa, se non sul piano naturalistico, ma dal comportamento imprudente della vittima che deve imputare a se stessa le conseguenze pregiudizievoli derivanti dalla sua condotta”.
La decisione, che è conforme a tante altre emesse in passato, si fonda su argomentazioni logiche e giuridicamente esatte; tuttavia, desta sempre un po’ di perplessità l’idea che l’esistenza di una buca di grandi dimensioni, che evidentemente si è creata perché il Comune è stato negligente nella manutenzione per molto tempo, escluda quasi sempre una responsabilità della P.A.
In buona sostanza, più è grande la buca, più è difficile che il Comune risponda della caduta.
È paradossale, ma è così.
Avv. Mauro Sbaraglia
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