Ha fatto molto discutere la recente ordinanza n.12708/24 della Corte di Cassazione, riguardante le conseguenze dei ritardi, con i quali, di solito, la Pubblica Amministrazione esegue i suoi pagamenti.
Il caso riguardava una società, alla quale era stata notificata una cartella di pagamento di oltre € 100.000; la società aveva presentato ricorso, “contestando che il proprio ritardo nei pagamenti degli acconti era dovuto all’inadempienza della Pubblica Amministrazione, la quale aveva sistematicamente tardato nell’onorare i propri debiti nei suoi confronti, e ricorreva pertanto una causa di forza maggiore, che escludeva la colpevolezza e rendeva illegittima la richiesta di pagamento di interessi e sanzioni”.
La Corte di Cassazione ha però respinto il ricorso, confermando la debenza delle somme azionate con la cartella di pagamento.
Secondo la Corte, infatti, “nel caso di specie non ricorre alcun evento imprevedibile, essendo il ritardato pagamento della P.A. un fenomeno (purtroppo) ricorrente, ed essendo onere dell’imprenditore predisporre quanto necessario (accantonamenti, mutui) per poter versare il dovuto all’Erario, pur in presenza di significativi ritardi della P.A. nella corresponsione anche di cospicui importi”.
In buona sostanza, dal momento che “l’attività d’impresa è per sua natura rischiosa” è onere dell’imprenditore attrezzarsi per fare fronte ai ritardi con i quali i privati o la P.A. eseguono i pagamenti in suo favore (“L’attività d’impresa è per sua natura rischiosa, e richiede che sia sempre effettuata una valutazione prognostica in ordine ai pagamenti attesi ed agli oneri fiscali da fronteggiare in presenza dell’eventuale (omesso o) tardivo adempimento del debitore, sia esso la P.A. oppure un privato, ricercando i fondi con i quali far fronte alle proprie obbligazioni tributarie”).
La motivazione dell’ordinanza non è assolutamente condivisibile: come si può sostenere che un ente della P.A. possa contestare ad un imprenditore il mancato pagamento di somme, quando, precedentemente, un altro ente della P.A. abbia a sua volta omesso di pagare quello stesso imprenditore?
Oltre al danno del mancato pagamento, anche la beffa della cartella di pagamento?
Tra l’altro, nei rapporti tra privati i crediti e i debiti si compensano (se ho un debito con Tizio, lo posso compensare, in tutto o in parte, con un mio credito verso di lui); qualcosa di simile dovrebbe verificarsi anche con la P.A.
Avv. Mauro Sbaraglia
Foto di Robert Anasch su Unsplash