Una delle questioni che genera maggiori discussioni tra coniugi separati o ex coniugi divorziati è il riparto delle spese straordinarie per figli.
Infatti, molti ritengono che queste spese debbano essere necessariamente suddivise in parti uguali.
Non è così.
L’ordinanza n.14813/22 della Corte di Cassazione ha infatti ribadito che la ripartizione delle spese straordinarie deve tener conto del reddito dei due coniugi.
Nell’ordinanza si legge: “in tema di riparto delle spese straordinarie per i figli, il concorso dei genitori, separati o divorziati, o della cui responsabilità si discuta in procedimenti relativi ai figli nati fuori del matrimonio, non deve essere necessariamente fissato in misura pari alla metà per ciascuno, secondo il principio generale vigente in materia di debito solidale, ma in misura proporzionale al reddito di ognuno di essi, tenendo conto delle risorse di entrambi e della valenza economica dei compiti domestici e di cura assunti”.
Pertanto, per stabilire le percentuali di competenza di ciascun genitore, si dovrà tener conto del reddito e delle risorse di questi ultimi.
Sulla base di questo principio, la Corte di Cassazione ha confermato una pronuncia della Corte d’Appello di Firenze, che aveva ripartito tra i genitori in quote dell’80% e del 20% le spese straordinarie per un bambino.
Avv. Mauro Sbaraglia
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