Un uomo lascia la sua moto presso un’autofficina, alla quale dà incarico di vendere il mezzo, e trasferisce l’assicurazione su un’altra moto.
Dopo qualche tempo, l’uomo riceve delle multe, nella sua qualità di proprietario, per le “infrazioni commesse da un terzo sorpreso alla guida del motoveicolo di sua proprietà con patente diversa da quella prescritta, in mancanza di carta di circolazione e in assenza di copertura assicurativa”.
Domanda: il proprietario deve rispondere di queste infrazioni o avendo lasciato in deposito la moto presso l’officina non è più responsabile?
Secondo la recente ordinanza n.26922/23 della Corte di Cassazione, l’uomo deve rispondere di queste multe.
Secondo la Corte, infatti, per poter escludere la responsabilità del proprietario, questi “deve porre in essere una condotta caratterizzata dall’adozione di concrete e specifiche cautele volte a vietare e precludere la circolazione del mezzo, cioè deve esplicare un’attività esterna specificamente volta ad impedire la commissione dell’illecito”.
La Cassazione non dice quali siano queste “concrete e specifiche cautele”, ma una potrebbe essere, ad esempio, quella di tenere le chiavi del mezzo e non lasciarle all’officina.
Ciò che è certo è che la responsabilità del proprietario non viene meno, qualora quest’ultimo “si limiti a provare soltanto di aver consegnato il veicolo a chi lo ha posto in circolazione in base a procura a vendere”; in questi casi, infatti, il proprietario resta responsabile in solido per le eventuali infrazioni commesse con il mezzo di sua proprietà.
Avv. Mauro Sbaraglia
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